I fatti si sono registrati la scorsa domenica, 4 febbraio, nel Centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria a Roma. La vittima è un cittadino di 22 anni della Nuova Guinea che si è tolto la vita, impiccandosi con un lenzuolo.
Sembra che il giovane abbia lasciato un messaggio prima di compiere il gesto estremo. Nelle prossime ore saranno visionate le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti all’interno della struttura, mentre si attende l’assegnazione dell’incarico per l’autopsia da parte del sostituto procuratore, Attilio Pisani.
Migrante morto al Cpr di Ponte Galeria: aperta un’indagine
Era arrivato qualche giorno fa dalla Sicilia il 22enne originario della Guinea che la scorsa domenica – 4 febbraio – è stato trovato senza vita nel Centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria a Roma. La vittima si è impiccata con un lenzuolo. Prima di farlo, ha lasciato un bigliettino, che è stato rinvenuto accanto al corpo. Su quel pezzettino di carta un piccolo autoritratto e una frase scritta in francese. Quando è stato lanciato l’allarme, per il giovane non c’era ormai più nulla da fare.
Sulla vicenda è stata aperta un’indagine per istigazione al suicidio. Gli inquirenti dovranno acquisire le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nel centro. Intanto, si attende che il sostituto procuratore Attilio Pisani affidi l’incarico per l’esame autoptico sul corpo del giovane guineano.
Disordini nel Cpr: feriti sei carabinieri e un sottufficiale
Dopo che la notizia del ritrovamento del corpo senza vita del 22enne si è diffusa nel Centro di permanenza, diversi stranieri hanno aggredito gli agenti giunti sul posto per le indagini e i rilievi. I poliziotti sono stati costretti a utilizzare i lacrimogeni per sedare la protesta. Alcuni ospiti della struttura hanno sfondato le grate di ferro che proteggono l’ingresso del Centro, e hanno tentato di dare alle fiamme l’auto della polizia. Il tentativo è stato represso nell’immediato, ma da allora sono partiti lanci di sassi contro i militari.
Un sottufficiale dell’Esercito è rimasto ferito dal lancio dei sassi ed è stato portato d’urgenza al vicino ospedale, dove si trova tuttora sotto osservazione. Nei tafferugli sono rimasti feriti anche sei militari dell’Arma. Intanto, gli uomini Scientifica sono al lavoro per esaminare i video registrati dalle telecamere di sorveglianza presenti all’interno della struttura, per risalire ai responsabili dei disordini, che rischiano il rimpatrio immediato.
Sulla vicenda è intervenuta anche la vicepresidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Ilaria Cucchi, che ha invitato la procura di Roma a fare chiarezza sulla drammatica vicenda del Cpr e in generale sulle condizioni di permanenza nel centro capitolino, affinché fatti del genere non si verifichino più.