Continua il nostro viaggio quotidiano alla scoperta di storie e curiosità di Roma e del Lazio. Oggi, a dire il vero, parliamo di qualcosa che ha a che fare con il mondo intero. Abbiamo raccontato, in un altro articolo, dell’annuncio di Buckingham Palace della scoperta di un cancro che ha colpito re Carlo III. Purtroppo, il sovrano non è stato il primo e non sarà l’ultimo.
L’Oms ha lanciato un allarme. E lo ha fatto proprio in concomitanza della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra il 4 febbraio.
Cosa ha detto l’Oms
Crescono i numeri del tumore e, di pari passo, il peso economico delle cure sui sistemi sanitari: nel 2050 si prevedono oltre 35 milioni di nuovi casi, +77% rispetto al 2022. Il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Henri P. Kluge, ha lanciato un allarme: “Non tagliare i budget sanitari europei“. E lo ha fatto proprio in concomitanza della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra il 4 febbraio. Insomma, non una data qualunque.
Secondo le ultime stime pubblicate dall’Oms e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), nel 2022 ci stati 20 milioni di nuovi casi di cancro e 9,7 milioni di decessi a livello globale, con 53,5 milioni di persone vive a 5 anni dalla diagnosi. I principali fattori di rischio per il cancro restano tabacco, alcol e obesità, ma anche l’inquinamento atmosferico.
Le parole di Henri P. Kluge sul cancro
“I nuovi dati dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro rivelano che la Regione europea dell’Oms – ha detto Kluge – vedrà un aumento del 38% di nuovi casi di cancro entro il 2045. I tumori più mortali per gli uomini nella nostra regione sono quelli al polmone, al colon-retto e alla prostata, mentre le donne muoiono più spesso da tumori al seno, ai polmoni o al colon-retto. La nostra analisi rileva che il cancro è più mortale nei paesi a reddito medio-basso rispetto a quelli ad alto reddito, il che mette in luce le numerose disuguaglianze sanitarie che ancora persistono”.
“In un momento in cui il finanziamento della sanità è sempre più sotto pressione in tutta Europa – ha rilevato il direttore regionale Oms – rischiamo di annullare decenni di progressi volti a migliorare la salute e il benessere di milioni di persone. Dato che nella regione europea 1 persona su 4 rischia di sviluppare il cancro nel corso della propria vita, non è questo il momento di tagliare il bilancio sanitario dell’Ue. La diagnosi, il trattamento e la sopravvivenza non dovrebbero dipendere da dove sei nato o da quanto guadagni. Sconfiggere il cancro deve essere un impegno di tutta la società. Mentre emergiamo dalla pandemia di Covid-19, il mio messaggio a tutti, politici e cittadini – ha concluso – è che abbiamo bisogno di più salute, non di meno”.