Ormai da 10 anni, Rumeysa Gelgi è nel Guinness World Records come donna più alta del mondo, “ho raggiunto il mio scopo”.
Il Guinness World Records ci porta di tanto in tanto all’interno di storie di vita complicate, ma davvero affascinanti, talvolta paradossali. È il caso di Rumeysa Gelgi, la donna più alta del mondo che dal 2014 è rientrata nel libro dei record: di recente, ha raccontato la sua storia a Fanpage. Quello che inizialmente può sembrare uno svantaggio, dice, oggi è proprio ciò che la spinge a superare i limiti.
Rumeysa Gelgi, da bambina a donna più alta del mondo
Era il 2014 quando Rumeysa Gelgi, allora diciassettenne, è entrata per la prima volta nella lista dei Guinness World Records come adolescente più alta al mondo. Già dall’età di 6 anni, comunque, era chiaro che in lei ci fosse qualcosa di diverso: la “piccola” Rumeysa misurava 176 cm. Cresciuta a Safranbolu, in Turchia, oggi Rumeysa è alta 215,16 cm, ed è ufficialmente la donna più alta del mondo. A determinare questa sua condizione è la sindrome di Weaver, una malattia genetica rara che colpisce solo 50 persone in tutto il mondo e accelera in modo anomalo la crescita dello scheletro.
La malattia è emersa sin dalla nascita, poiché era chiaro che le dimensioni di Rumeysa fossero fuori dalla norma. Per questo, la donna più alta del mondo ricorda di essere sempre stata così, non si conosce in un altro modo. Ovviamente, gestire una situazione di questo tipo non è stato sempre facile, soprattutto da bambina e adolescente, a causa dei continui sguardi e giudizi altrui. In particolare, Rumeysa racconta di essersi spesso imbattuta in bambini e ragazzi poco educati, che le hanno rivolto sguardi spaventati e fatto domande poco delicate.
Ma il disagio non nasceva solo da questi comportamenti chiaramente fuoriluogo: spesso, le bastava notare lo sguardo di sorpresa degli altri bambini quando scoprivano che era loro coetanea. Fortunatamente, comunque, la maggioranza delle persone con cui ha interagito da piccola, compresi parenti e compagni di scuola, l’hanno trattata in modo gentile. E oggi, Rumeysa tratta il mondo e le persone con la stessa gentilezza, e non è più turbata dagli sguardi che ancora, talvolta, riceve.
L’altezza non è un limite, ma un vantaggio
Oggi, a 27 anni, Rumeysa non prova più disagio quando la gente la guarda, anzi è contenta di rispondere alle domande che le vengono poste, a patto che siano fatte con garbo. Sul Guinness World Record, poi, racconta che da quando lo detiene le persone si fermano volentieri a chiacchierare con lei, guardandola con apprezzamento. Il record, quindi, le ha permesso di trasformare una condizione di svantaggio in qualcosa di unico: l’altezza non è sempre un limite, più spesso è ciò che la spinge oltre i limiti.
Ovviamente, negli anni la donna più alta del mondo ha dovuto fare i conti con problemi di salute causati dalla sua malattia, sottoponendosi a diverse operazioni. In più, si muove sulla sedia a rotelle o, per tratti brevi, con un deambulatore. Nonostante ciò, Rumeysa ha ancora numerosi sogni nel cassetto, e dopo un certificato professionale rilasciato dalla Harvard University lavora come sviluppatrice web. Oggi, grazie al record, ha la consapevolezza di non essere diversa, ma unica: “sono l’unica persona al mondo che raggiunge quell’altezza” dice, aggiungendo che è proprio questo che le permette di mantenere una visione positiva della vita.