Pensioni minime per gli anziani italiani: ecco alcuni consigli per provare a farla aumentare fino a 1.000 euro al mese.
Il dato sulle finanze dei pensionati, con la chiusura dell’anno 2023 e l’avvio del 2024, è quello legato a delle promesse non mantenute sul rialzo delle pensioni minime. Seppur è avvenuto un leggero ritocco delle mensilità da erogare alle singole persone pensionate, l’inflazione e il peso dell’aumento dei prezzi non riescono ancora a rendere dignitosa la qualità della vita a quelle persone con una bassa pensione all’inizio di ogni mese.
Come aumentare la pensione minima fino ai 1.000 euro al mese
Con l’aiuto dei Caf di fiducia, nella legalità si può provare ad aumentare la soglia fino ai 1.000 mensili in totale legalità. Tra le opzioni più utilizzate dagli anziani con la pensione minima, oggi troviamo soprattutto la richiesta delle maggiorazioni sociali e l’integrazione del trattamento minimo. Tale operazione, se operata con criterio, potrebbe fare salire la soglia della pensione minima fino a una cifra di 735 euro al mese. Per metterla in pratica, bisogna fare la richiesta di accesso all’INPS.
La consulenza digitale delle pensioni
Ovviamente ogni anziano potrebbe avere dei benefici sulla propria pensiona, che però, non conoscendoli, di fatto non vengono sfruttati sull’assegno mensile. In questo caso può essere utile la consulenza digitale delle pensioni, ovvero un servizio disponibile sul portale personale del My INPS. In questo frangente, tutti gli anziani fruitori di pensione potranno vedere se hanno diritto a maggiorazioni o incrementi della propria mensilità, potendone fare richiesta in caso di possibilità.
L’opzione dell’assegno sociale
Altra opzione che viene consigliata agli anziani con pensione bassa, è quello di richiedere l’apporto all’assegno sociale. Questo strumento economico può essere richiesto dalle persone pensionate, proprio col fine d’integrare l’importo della pensione percepita mensilmente. Va ricordato però come il valore complessivo della pensione e l’assegno sociale, non può superare la cifra dello stesso assegno sociale.
La possibilità dell’assegno d’inclusione
Un’altra possibilità da provare a sfruttare in Italia, con l’idea di arrotondare la pensione minima, è quella della richiesta dell’assegno d’inclusione. Ovviamente per sfruttare questo aiuto, come ben delineato dai parametri dell’INPS in materia, bisogna rispondere a dei precisi criteri. Anche qui, l’assegno può portare un’integrazione dell’assegno percepito mensilmente, tenendo conto del reddito familiare e la composizione del nucleo familiare.
La possibilità di tornare a lavorare
In ultimo, tra le opzioni meno congeniali per tanti anziani, c’è anche la possibilità di tornare a lavorare. Salvo il caso della quota 103, attualmente non ci sono vincoli che impediscono agli anziani – e quindi i pensionati – di tornare a lavorare e cumulare redditi provenienti da pensione e lavoro. Versando nuovi contributi previdenziali, inoltre, si potrà richiedere l’aumento della propria pensione dopo qualche anno.