La questione relativa alla nuova discarica di Monte Carnevale, in cui riversare i rifiuti di Roma, rischia di aggravarsi sempre di più per Virginia Raggi. A renderla ancora più complicata è in particolare la spaccatura in atto nel Movimento 5 Stelle. Una parte del movimento fondato da Beppe Grillo, infatti, ha deciso di sposare le ragioni degli oppositori, anche a livello ufficiale. Come è accaduto nell’assemblea capitolina, nelle votazioni al riguardo, che hanno fatto registrare un risultato clamoroso.
Discarica Monte Carnevale: cosa è accaduto
La giunta guidata da Virginia Raggi ha subito un clamoroso rovescio nel corso dell’assemblea capitolina indetta per votare su due mozioni presentate dalle opposizioni. I documenti gemelli di PD e Fratelli d’Italia, infatti, sono stati approvati grazie al concorso del M5S. Quella dei democratici ha ottenuto 21 pareri favorevoli, 1 contrario e 10 astenuti, mentre la seconda ha avuto 28 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti.
Le mozioni impegnano la giunta a ritirare la delibera che stabilisce la realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti nell’area di Monte Carnevale. Un epilogo abbastanza clamoroso di una giornata iniziata tra le contestazioni dei residenti di Valle Galeria, arrivati in forze in Campidoglio per protestare contro l’individuazione di un’area che ha già subito gli effetti di Malagrotta.
Monte Carnevale: le parole di Simona Ficcardi
A margine del voto sono poi arrivate le parole di Simona Ficcardi, la consigliera municipale del M5S che guida la fazione dei ribelli. Proprio lei ha affermato la contrarietà in generale alla discarica, ricordando però che occorre prendere atto della necessità di individuare un sito alternativo. Per farlo occorre ripartire dal tavolo tecnico che ha individuato 11 siti, in gran parte posizionati all’interno di cave. Ma, soprattutto, occorre evitare la discarica a Monte Carnevale in quanto proprio la Valle Galeria era stata oggetto di una variante di tutela nel 2019.
Chi sono gli altri ribelli del M5S
Oltre alla Ficcardi, il fronte dei ribelli che si annida nella maggioranza che sostiene la Raggi annovera Allegretti, Catini, Coia, Di Palma, Diaco, Donati, Ferrara, Ficcardi, Guadagno, Paciocco, Seccia e Sturni. Proprio la loro decisione fa capire come la questione della discarica si stia rivelando un terreno sempre più minato per la Raggi, soprattutto se non riuscirà a trovare una soluzione condivisa. Un terreno sul quale le opposizioni hanno facile gioco proprio per la gravità della situazione creata dalla chiusura di Malagrotta.
Una questione sulla quale, però, anche nel corso dei prossimi anni la capitale dovrà misurarsi. Sarebbe quindi interesse di tutti indicare soluzioni e non limitare il tutto alla sterile proposizione di trovate propagandistiche.