La Regione Lazio ha deciso di aderire alla richiesta del Comune di Roma di aumentare le risorse a favore dei disabili gravi. Una decisione che fa seguito all’invio di una lettera da parte di Veronica Mammì, assessora alle politiche sociali del Campidoglio, che aveva aperto un nuovo fronte di crisi tra le due istituzioni.
Va però registrato a margine dei fatti l’apertura dell’ennesima polemica tra le controparti. Sollevata stavolta dalla risposta proveniente dalla Pisana, secondo cui la colpa di quanto accaduto sarebbe da cercare nell’errata programmazione comunale. Una risposta che, con tutta evidenza, non deve essere piaciuta molto alla giunta capitolina.
Disabili gravi: cosa era successo
Nei giorni passati, dal Comune di Roma era partita la richiesta di un adeguamento dei fondi disponibili per i disabili gravi. A motivarla era stata la constatazione che le risorse non erano sufficienti per i 2900 interessati, molti più dei 2300 indicati dalla Regione.
Nel corso dell’anno appena finito la Regione aveva erogato per il servizio 11 milioni di euro, cui se erano aggiunti 8 da parte del Comune. L’aumento della platea di persone interessate, però, ha reso insufficiente lo stanziamento per il 2020, portando il Comune ad inviare una lettera alla Pisana.
All’interno della quale si chiedevano appunto nuove risorse, per porre argine ad una situazione che andava a detrimento delle famiglie.
La soluzione è stata individuata autorizzando il Campidoglio a utilizzare i fondi non spesi pari a 6 milioni di euro, di cui 4 milioni per il 2020, un milione per il 2021 e un milione per il 2022. L’annuncio di Alessandra Troncarelli, assessora regionale alle Politiche sociali, invece di placare la situazione ha dato la stura a nuove polemiche.
La risposta di Andrea Venuto alla Regione
Al Campidoglio, infatti, non è piaciuta l’affermazione della Regione secondo la quale il Comune avrebbe sbagliato la programmazione. Ad incaricarsi di rispondere è stato Andrea Venuto, disability manager capitolino, il quale ha ricordato che i fondi regionali erano insufficienti per assicurare la continuità gestionale. Precisando al contempo come a stanziare i fondi sia lo Stato tramite il fondo nazionale per la non autosufficienza, dando le risorse alle regioni, non ai comuni.
A cercare di stemperare i toni è stata Valentina Grippo, prima firmataria della legge quadro sull’handicap allo studio della Pisana. La consigliera regionale del PD ha infatti affermato che la felice soluzione del problema sorto a carico dei disabili gravi dimostra che la proficua collaborazione tra le varie istituzioni può dare vita ad esempi di buona amministrazione come quello che ha chiuso la questione. Almeno per ora.