Francesco Rutelli, nel corso di una articolata intervista concessa al Secolo d’Italia, ha parlato in maniera diffusa della Scuola di Servizio Civico. Si tratta della proposta lanciata il 25 gennaio tesa a formare persone che intendano impegnarsi nella gestione della cosa pubblica e al di sopra delle parti.
Il progetto ha trovato subito l’adesione di 15 persone provenienti da mondi ed esperienze diversi, tra cui università, professioni, funzioni pubbliche. Tutte pronte a mettersi a disposizione di una iniziativa che esula dai partiti.
L’intervista di Francesco Rutelli al Secolo d’Italia
Il significato dell’iniziativa è stato spiegato in maniera più esauriente dallo stesso ex sindaco di Roma in una intervista rilasciata al Secolo d’Italia. Proprio lui ha infatti affermato la necessità di avere competenze in grado di governare problemi complessi, in particolare quelli di Roma.
Un progetto che parte dalla constatazione che le tradizionali leve formative (i partiti e i sindacati, le parrocchie e così via) non esistono praticamente più. In questo quadro ci si rifugia spesso nei social, che però hanno il difetto di essere uno strumento immediato e di scarsa riflessione. In una società sempre più complessa non può funzionare la raccolta casuale dei governanti, come è attuata oggi. Proprio per questo emerge la necessità di formarli.
Cos’è la Scuola di Servizio Civico
A formare questa nuova classe di amministratori della cosa pubblica dovrebbe essere appunto la Scuola di Servizio Civico. I docenti reclutati nell’ambito dell’iniziativa saranno suddivisi in dieci aree formative riguardanti i principali temi per l’amministrazione della Capitale. Con un focus specifico su semplificazione e innovazione digitale.
Una proposta che si cala in una situazione del tutto particolare come quella vissuta dalla capitale, con le polemiche all’ordine del giorno. Cui lo stesso Rutelli contrappone l’idea di una consiliatura di tregua, tesa proprio a stemperarle. Una proposta che, con ogni probabilità, non troverà attenzione dalle forze politiche cittadine, almeno a giudicare dallo scontro in atto tra Raggi e centrodestra.
Francesco Rutelli non ha intenzione di tornare in campo
Naturalmente non sono mancate le domande sulla politica romana attuale. Se da un lato Rutelli non ha attaccato frontalmente la Raggi, non ha però risparmiato qualche stoccata all’attuale sindaca. In particolare ricordando che la Galleria Giovanni XXIII è stato da lui ideata, senza che nel frattempo fosse fatta la manutenzione.
Una stoccata che però non è sembrata indirizzata al meglio, considerato che prima della Raggi ci sono stati Veltroni, Alemanno e Marino, senza che interventi di questo genere fossero messi in preventivo. Non poteva quindi mancare una domanda sulle sue intenzioni future, ovvero su un suo ritorno nella politica capitolina. Domanda alla quale Francesco Rutelli ha affermato con decisione di non avere alcuna velleità in tal senso.