Che tra Virginia Raggi e Roberta Lombardi non corra buon sangue è cosa ormai nota, da tempo. Nelle ultime ore la rivalità tra la sindaca e la consigliera regionale è tornata però ad agitare le acque nel M5S.
A dare fuoco alle polveri è stata un’intervista della Lombardi, con la quale si ricordava l’impossibilità a ricandidarsi della Raggi. La prima cittadina di Roma, però, non ha voluto lasciare cadere la provocazione, rispondendo a stretto giro di posta.
Roberta Lombardi ricorda la regola dei due mandati
Nel corso di un’intervista rilasciata al Messaggero, Roberta Lombardi ha ricordato l’esistenza della regola che impedisce più di due mandati, nel M5S. Che chiuderebbe quindi la strada alla ricandidatura della sindaca di Roma, che ha svolto già due consiliature in Campidoglio. Le parole della consigliera regionale sono peraltro la logica conseguenza di una linea in atto già da tempo. Proprio la Lombardi, infatti, teorizza la necessità di portare avanti nel Lazio l’alleanza tra il M5S e il centrosinistra. Una linea che deve necessariamente partire dalla fine dell’esperienza Raggi, almeno a giudicare dalle sue mosse. Tale però da provocare una vera e propria rivolta nella fazione avversa.
La risposta di Virginia Raggi a Roberta Lombardi
A rispondere alla Lombardi, senza mai nominarla, è stata proprio Virginia Raggi. In un post su Facebook, la sindaca ha infatti affermato senza girare troppo intorno alla questione: “Mi ricandido? C’è chi ama parlare di poltrone, alleanze di partito e giochi di palazzo. Personalmente preferisco lavorare per i cittadini. Mi ricandido? Io penso a sbloccare i cantieri e attrarre investimenti a Roma: dobbiamo lavorare su strade, mobilità e verde. Il resto sono chiacchiere della vecchia politica”.
Una vera e propria stoccata che conferma la verve dell’attuale prima cittadina romana e che è destinata a rilanciare la guerra ormai aperta con la consigliera regionale. Le sue parole, infatti, hanno immediatamente ricordato le affermazioni rilasciate da Sergio Rizzo a Tagadà, a settembre.
Sergio Rizzo a Tagadà
In quella occasione, infatti, il noto giornalista aveva messo in evidenza lo scontro avvenuto in Regione tra i sostenitori della Raggi e i lombardiani. Un precedente che fa capire con tutta evidenza la pratica incompatibilità tra le due rappresentanti del M5S laziale, derivante probabilmente dalla voglia di affermarsi a livello nazionale nella nuova fase politica che potrebbe essere sancita dai prossimi Stati Generali. La questione relativa alla ricandidatura della Raggi, va peraltro ad inserirsi in una situazione non molto chiara, creata dall’introduzione del “mandato zero”.
Il mandato zero
Come si ricorderà, infatti, ormai da qualche mese il M5S ha deciso di consentire una deroga alla regola del doppio mandato. In pratica chi ha fatto il consigliere comunale o municipale per due mandati può candidarsi ad altri ruoli, ad esempio per le assemblee elettive regionali o in Parlamento. Nel caso della Raggi, resterebbe dunque da verificare se l’aver fatto parte del consiglio comunale e l’aver ricoperto il ruolo di sindaca vadano equiparati o meno. Se prevalesse la seconda interpretazione, la Lombardi sarebbe sconfessata, ma al contempo non è sicuro che la Raggi voglia proseguire la sua carriera politica a livello locale. Si attendono quindi nuovi sviluppi e nuove puntate di quella che potrebbe trasformarsi in una vera saga.