L’emergenza coronavirus si sta riverberando con grande forza sul nostro Paese. Se la maggior parte dei casi ha sinora riguardato il Veneto e la Lombardia, naturalmente anche il resto d’Italia è in apprensione. In questo quadro anche il Lazio si interroga su quanto sta accadendo. In particolare è Roma a farlo, trovandosi a dover scontare anche il crollo verticale del turismo. La discussione, però, riguarda anche la politica e, in particolare, le scelte fatte nel corso degli ultimi anni dalla Regione. Scelte che hanno comportato la chiusura di un gran numero di ospedali, sacrificati alle logiche di bilancio. Come denunciato da Davide Barillari.
Davide Barillari denuncia l’inadeguatezza del sistema sanitario regionale
Nel corso degli ultimi anni nel Lazio sono stati chiusi un gran numero di ospedali. Se Nicola Zingaretti poche settimane fa intimava di non tagliare sulla sanità, proprio sotto la sua gestione della Pisana sono stati chiusi 16 ospedali, tagliati 3600 posti letto e il 14% degli organici. Il tutto tramutatosi poi in un aumento del 90% delle liste di attesa.
A fornire questi dati, poi ripresi dal Blog delle Stelle, è stato il quotidiano “Il Tempo”. Alle voci critiche di destra, che peraltro con le gestioni di Storace e Polverini aveva in pratica fatto le stesse cose, si aggiunge ora quella di Davide Barillari. Il consigliere regionale del M5S, infatti, proprio in queste ore ha ricordato che la Regione deve iniziare a lavorare in vista di una pandemia. Non farlo sarebbe un gravissimo errore e potrebbe aprire la strada ad una situazione gravissima. La denuncia è stata affidata a Facebook, sotto forma di un video.
La Regione non risponde
Sempre Barillari ha poi ricordato di aver inviato tre settimana fa una serie di domande ad Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità. In particolare chiedendo se il piano regionale di contenimento delle pandemie fosse operativo e se tutto fosse stato predisposto in vista di un’emergenza.
La risposta, però non è mai arrivata. Un fatto molto grave, considerato come nei pronto soccorso del Lazio non siano predisposti percorsi separati in grado di evitare che si ammalino anche coloro che vi operano.
Anche le ambulanze private non sono considerate in grado, ad oggi, di gestire un possibile contagio, con trasferimento alla struttura specializzata indicata, lo Spallanzani. Neanche le mascherine sono state acquistate, in previsione della fine delle scorte. Una serie di lacune che ha spinto Davide Barillari a denunciare l’inadeguatezza dei piani predisposti.
Anni di scelte insensate
Al di là delle questioni poste da Davide Barillari, va comunque messo in risalto come il sistema sanitario laziale sia attualmente giudicato inadeguato. A renderlo tale non sono state solo i tagli di Zingaretti, ma anche le spericolate operazioni finanziarie di Storace. Il tutto mentre la qualità della sanità laziale andava in caduta libera, come denunciato dal documento del Ministero della Salute del Marzo 2012 “Adempimento e mantenimento dell’erogazione dei LEA”. All’interno dello stesso si indicavano una serie di notevoli carenze, che sono poi rimaste sul campo a causa delle politiche di bilancio imposte dall’UE. Ora il coronavirus potrebbe presentare un conto salato per la situazione creata dalla politica laziale.