Ottantaquattro positivi, questo l’ultimo aggiornamento per l’emergenza coronavirus dal Lazio. Quarantasette di questi sono ricoverati in ospedale, 8 in terapia intensiva, 26 sono in isolamento domiciliare nelle loro case e 3 sono clinicamente guariti. In totale sono 4 i morti da coronavirus registrati nel Lazio, con l’ultimo, un uomo di 81 anni affetto da altre patologie, che è deceduto ieri sera al Policlinico di Tor Vergata. L’emergenza coronavirus nel Lazio come in tutta Italia continua incessantemente.
Il Lazio in soccorso della Lombardia
A Roma e in tutto il Lazio parlare di emergenza è ancora esercizio azzardato, anche se l’attenzione è sempre massima. Rispetto alle situazioni terribili delle zone rosse dell’Italia, Lombardia, Veneto e parte dell’Emilia Romagna, nel Lazio la situazione anche negli ospedali è piuttosto buona. A dimostrazione di ciò, il fatto che ieri sera da Roma si è alzato in volo un elicottero del 118 che è andato a prendere a Bergamo un paziente affetto da coronavirus, per trasferirlo in ospedali capitolini e liberare spazio negli ospedali lombardi dove i posti letti scarseggiano.
Il Lazio si sta adoperando mettendo in atto tutte le misure atte a dare una mano anche al resto del Paese. Lo dimostra il Columbus, il nuovo centro per le emergenze che si sta aprendo nella capitale e che sarà in grado di trattare 150 pazienti di terapia intensiva.
Nuova ordinanza per chi viene dalla Lombardia
Anche il Lazio, alla stregua delle altre Regioni italiane, si è dotato di una ordinanza attiva da ieri sera, che impone a tutte le persone che hanno fatto o faranno rientro dalle zone rosse, di comunicare tale circostanza e di osservare la quarantena domiciliare. Misure emergenziali che hanno riguardato anche il Campidoglio, con tutti i dipendenti di Roma Capitale che nelle ultime due settimane sono stati in contatto con la zona rossa, a cui è stato imposto il trattamento tipico dell’ordinanza, con la quarantena domiciliare.
In tre fuggono dall’ospedale
Una notizia di ieri dimostra come la paura stia prendendo il sopravvento. Tre uomini tra i 40 ed i 50 anni, con sintomi simili a quelli del coronavirus, tutti lavoratori del medesimo ristorante, due italiani ed uno straniero, sono praticamente fuggiti via dall’ospedale San Giovanni. I sanitari li hanno messi in isolamento e poi li hanno sottoposti a tampone. Tutto come da prassi. Ma è stato nel momento di comunicare l’esito del tampone (sembra che solo uno dei tre possa essere un caso sospetto di contagio), che i medici si sono accorti che i tre pazienti erano scomparsi. Adesso i Carabinieri li stanno cercando come previsto dalle misure di emergenza.