Tutto lo sport italiano, perlomeno quello che prevede il contatto tra gli atleti, ha dovuto prendere atto dello stop imposto dall’emergenza coronavirus. C’è però chi ha voluto impegnarsi più attivamente nell’opera di contrasto al Covid 19, sposando la campagna #iorestoacasa. Tra quelli che lo hanno fatto c’è anche la Rugby Roma, la società capitolina di palla ovale, che milita nella Serie B nazionale.
Rugby Roma in campo contro il coronavirus
Per segnalare la loro adesione alla campagna, giocatori e dirigenti hanno indossato la gloriosa casacca bianconera recante il logo storico della Rugby Roma Olimpic Club. Stavolta, però, non per dedicarsi all’agonismo, bensì per farsi ritrarre in casa. Magari intenti a svolgere le pulizie, a guardare la televisione oppure a curare la forma fisica con la cyclette. Il tutto rigorosamente all’interno della propria abitazione, in linea con la campagna promossa.
Un messaggio quindi ben diverso da quello irresponsabile veicolato dai tanti ragazzi che hanno deciso di proseguire la Movida ad onta dei pericoli. Perché, come ricordano i giocatori della Roma Rugby, esiste una comunità più grande del proprio ego. Da salvaguardare ad ogni costo.
La dichiarazione del presidente Emett
A commentare la decisione di partecipare alla campagna #iorestoacasa è stato Alberto Emett, il presidente del sodalizio capitolino. Il quale ha voluto ricordare come molti dei giocatori siano impegnati anche in veste di allenatori di bambini e ragazzi più giovani, quelli dagli Under 6 agli Under 18.
Anche a loro è rivolto il messaggio di vicinanza che caratterizza la campagna, cercando di fargli capire che la sospensione in atto è per favorire il bene comune. Un messaggio fondamentale in un momento in cui tutti sono chiamati a rinunciare a qualcosa.
A proposito di Rugby Roma
Il Rugby Roma Olimpic Club rappresenta un pezzo di storia dello sport capitolino. Fondato nel 1930, nel corso della sua storia ha vinto cinque titoli nazionali (1935, 1937, 1948, 1949 e 2000).
Una storia lunga e affascinante, che ha avuto il suo picco nelle tournée in terra britannica del 1951 e del 1963.
Nella prima occasione il team capitolino, dopo aver perso di misura contro Old Belvedere e una selezione del Sud Irlanda, riuscì nella clamorosa impresa di battere 11-3 il London Irish, in cui militavano tre internazionali. Per poi pareggiare durante il cammino di ritorno a Parigi contro il Metrò, squadra militante nella massima serie transalpina.
Nella seconda, il team capitolino varcò di nuovo la Manica per giocare quattro gare: a Twickenham con gli Harlequins, a Swansea, a Newport e a Stafford. Proprio la gara di Newport può dare l’idea del livello raggiunto dalla compagine capitolina. Il punteggio finale fu di parità, 8-8, contro la stessa squadra che due mesi sconfisse i mitici All Blacks!