Il tema della riapertura degli ospedali storici romani chiusi da Zingaretti negli anni passati porta ad una convergenza inaspettata nella politica capitolina. L’assemblea comunale, infatti, ha visto saldarsi un inedito asse tra M5S, Sinistra per Roma e Fratelli d’Italia. I tre partiti, pur così distanti sul piano ideologico, hanno infatti chiesto la riapertura di diversi ospedali all’interno della città. Con il preciso fine di affrontare l’emergenza coronavirus.
Un asse che ha praticamente isolato il PD, rimasto ostinatamente in difesa di una politica che ha fatto immensi danni alla sanità laziale. E che ora rischia di rivelarsi catastrofica, ove il Covid 19 continuasse a diffondersi nella regione.
Cos’è accaduto sulla riapertura degli ospedali storici
In pratica la giunta comunale ha approvato una serie di ordini del giorno che impegnano la sindaca “ad attivarsi per restituire all’uso sanitario pubblico, nell’immediato e nel più breve tempo possibile, gli spazi degli ospedali storici di Roma (Carlo Forlanini, Nuovo Regina Margherita, S. Maria e San Gallicano a Trastevere e San Giacomo in Augusta)”.
Lo scopo è di “avere maggiore possibilità di distribuire i pazienti in luoghi adatti, senza costringere al ricorso a tendopoli ed altre forme di allestimenti estemporanei”. Mentre sul lungo termine, l’ordine del giorno chiede a sindaco e giunta di “attivarsi affinché, con tempi diversi e con risorse diversificate, gli ospedali storici di Roma, Carlo Forlanini, Nuovo regina Margherita, S. Maria e San Gallicano a Trastevere e San Giacomo in Augusta, tornino a svolgere la loro funzione di assistenza ospedaliera pubblica e specializzata, quali risorse imprescindibili e presidio indispensabili per le esigenze sanitarie della capitale d’Italia”.
La reazione scomposta del PD
Di fronte al saldarsi di un asse inaspettato, il PD ha reagito in maniera scomposta. Non solo votando contro gli ordini del giorno, ma lanciandosi in uno sgangherato attacco a Virginia Raggi. E’ stata in particolare Valeria Baglio, consigliera comunale e responsabile della Sanità del Pd Lazio, a distinguersi in tal senso. Secondo lei, infatti, l’emergenza coronavirus andrebbe gestita con professionalità. Quella naturalmente di Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, di cui sposa la linea.
Secondo l’esponente democratica, alcuni esponenti politici non avrebbero nulla di meglio da fare che sollevare una polemica fuori dal mondo e dal tempo. Chiedendo anche di riattivare l’ospedale Forlanini, ipotesi che il PD continua ad avversare. Ignorando che questa richiesta non arriva solo da parte della politica romana, ma anche da oltre 100mila cittadini che hanno firmato la petizione su Change.org, e dal CIMO, sindacato dei medici laziali.
Riapertura ospedali storici, una questione che sembra destinata a deflagrare
L’atteggiamento sprezzante del PD sembra spiegarsi solo con il timore che si chieda conto ai responsabili della politica scellerata portata avanti nel Lazio. La chiusura di ben 16 strutture e il taglio di migliaia di posti letto espone infatti oggi la regione al diffondersi del Covid 19 e ai suoi pericoli. Strutture sacrificate sull’altare del bilancio, in linea del resto con una visione di supina accettazione degli input provenienti dall’UE.