L’approvazione da parte dell’assemblea capitolina di un ordine del giorno presentato da Stefano Fassina, non ha certo risolto per ora il problema degli sfratti. La moratoria chiesta dal consigliere comunale di Sinistra per Roma, infatti, impegna la Raggi ad attivarsi presso il Prefetto, ma non c’è alcuna garanzia che il suo intervento abbia successo.
Si tratta peraltro di un vero e proprio controsenso. Nel momento stesso in cui si chiede alle famiglie italiane di restare a casa sarebbe infatti assurdo privarne migliaia, lasciandole in mezzo alla strada. Un controsenso che mette in fibrillazione migliaia e migliaia di famiglie. Basti pensare che alla fine del 2018 erano 7778 le richieste di esecuzione, nell’area comunale.
L’ordine del giorno di Stefano Fassina
L’ordine del giorno di Fassina chiede in pratica alla sindaca di “…farsi portavoce, con urgenza, presso il Governo e presso il prefetto della richiesta di blocco temporaneo degli sfratti e delle esecuzioni di espropri immobiliari per pignoramento”. Oltre a cercare di individuare soluzioni in grado di evitare il taglio delle utenze.
Una misura che riguarderebbe coloro che versano nelle situazioni individuate dall’art. 5 del decreto legge 47/2014, convertito con modificazioni dalla legge n. 80/2014. Per il momento dal Campidoglio non risulta partita una richiesta ufficiale di blocco. Proprio per questo suonano interessanti le dichiarazioni rilasciate sul tema da Valentina Vivarelli, assessora alle Politiche Abitative.
Le dichiarazioni di Valentina Vivarelli
Proprio la Vivarelli, in un post affidato a Facebook, ha affermato l’auspicio del Comune di Roma in favore di una moratoria temporanea degli sfratti. Una moratoria che sembra la logica conseguenza dell’emergenza coronavirus vissuta anche a Roma. In attesa di sviluppi, va comunque sottolineato come Roma Capitale abbia già sospeso le attività in autotutela, salvo “esigenze indifferibili”. Cosa vuol dire? Che in pratica saranno evitati sfratti all’interno delle case popolari comunali.
Nello stesso messaggio, la Vivarelli ha poi ricordato la decisione di rimandare al 30 settembre 2020 il pagamento delle rate che scadono il 30 aprile per le locazioni e le concessioni alle attività commerciali e socio-culturali operanti in immobili comunali.
Valentina Vivarelli sulla chiusura degli uffici pubblici
Altro tema affrontato da Valentina Vivarelli è stato poi quello relativo alla chiusura degli uffici pubblici. Chi intende esporre il suo problema di emergenza abitativa, può farlo tramite i servizi predisposti dal Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative. Il servizio prevede strumenti online, come la posta elettronica, e offline, sotto forma di numeri telefonici.
Anche CGIL, Sunia e Unione Inquilini contro gli sfratti
Anche la CGIL e il Sunia hanno espresso il loro pronunciamento contro l’esecuzione degli sfratti in un momento così delicato. Michele Azzola, segretario generale del sindacato laziale, e Emiliano Guarnieri, omologo del Sunia Roma, hanno in particolare indirizzato una lettera al prefetto Gerarda Pantalone. Nella missiva si chiede appunto lo stop alle esecuzioni proprio in considerazione dell’emergenza sanitaria in atto.
Ancora più risoluta l’Unione Inquilini, che ha inviato una diffida al governo nazionale. La richiesta è in questo caso di sospendere gli sfratti su tutto il territorio peninsulare. Lo ha fatto sapere il segretario capitolino, Fabrizio Ragucci. La richiesta è imperniata soprattutto sull’esigenza di rispettare il dettato costituzionale. Lo stesso che nell’articolo 32 afferma che “…la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della comunità”.