L’integrazione europea sembra essere una delle tante vittime dell’emergenza coronavirus. Se, infatti, Paesi come Cina, Venezuela e Cuba si sono attivati con grande energia per aiutare l’Italia, altrettanto non può dirsi per i nostri partner europei.
Dopo il caso che ha visto la Germania bloccare ben 830mila mascherine che dovevano arrivare in Italia, ora è il turno della Polonia a dimostrare come la solidarietà tra i Paesi dell’Unione Europea sia al massimo una bella parola, priva però di effettivi contenuti. Almeno al momento.
La Polonia ferma le mascherine modello FFP2
Proprio la Polonia, infatti, ha provveduto alla confisca di 23mila mascherine modello FFP2 che erano state acquistate dalla Regione Lazio per fronteggiare il Covid 19. Un atto difficilmente spiegabile e che conferma, ove mai ce ne fosse bisogno, che ormai l’Unione Europea è sul punto di saltare per aria.
Le mascherine in questione sono state fermate e requisite dalle autorità polacche alla dogana, mentre erano in viaggio verso la nostra regione. La vicenda è stata resa nota da Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio. Il quale ha peraltro chiesto la restituzione immediata dei dispositivi sottratti in maniera indebita.
La condanna di D’Amato verso l’azione della Polonia
Proprio D’Amato ha condannato l’atto polacco, effettuato al confine tra quel Paese e la Russia, da dove le mascherine erano partite. Bollandolo come atto di gravità inaudita e che, come tale, ha richiesto l’intervento delle autorità diplomatiche. Oltre che della Protezione Civile, che nei giorni passati aveva distribuito 600mila mascherine nelle strutture ospedaliere laziali.
Un comportamento che pone ancora una volta, con tutta evidenza, il problema rappresentato dal fatto che l’UE è al momento attuale un vero e proprio simulacro. All’interno del quale ognuno fa i suoi interessi. Forse sarebbe ora che anche il nostro Paese iniziasse a fare altrettanto.
La durissima reazione della Lega
Anche la Lega ha avuto facile gioco nel denunciare il gravissimo comportamento della Polonia. A farlo è stata Laura Corrotti, consigliera regionale del partito di Matteo Salvini. Proprio lei ha infatti messo in rilievo come il blocco operato dal governo polacco arrivi a poche ore di distanza dalle parole con cui Nicola Zingaretti aveva esaltato la cooperazione tra i Paesi dell’Eurozona. Secondo la Corrotti, un Paese aderente all’UE non può bloccare alla dogana degli strumenti necessari per contrastare il contagio del coronavirus. Un atto reso ancora più grave dal fatto che il personale sanitario si trova a dover lavorare senza materiale di protezione.
Quali sono i vantaggi dell’UE, per l’Italia?
Una vicenda che assume quindi contorni estremamente inquietanti. Tale da spingere ancora una volta l’opinione pubblica a chiedersi quali siano i vantaggi a restare in un organismo che sembra riservare all’Italia solo svantaggi. Una riflessione che sta ormai avanzando rapidamente presso l’opinione pubblica italiana, proprio a fronte di casi come questo.