Mascherine, truffata la Regione Lazio?

La Regione Lazio è al centro di una vicenda abbastanza clamorosa, relativa ad una fornitura di mascherine. A scoprire l’accaduto è stata Chiara Colosimo, consigliera regionale di Fratelli d’Italia, che ha proposto sulla vicenda una interrogazione urgente.

I contorni del giallo sulle mascherine

La vicenda è iniziata a metà marzo, quando la necessità di mascherine ha spinto l’Agenzia regionale della Protezione civile a forzare la situazione. Ne è derivata la scelta di una ditta che assicurava, almeno sulla carta, i tempi di consegna più rapidi possibili, ovvero una decina di giorni. Senza alcuna gara per l’affidamento dell’appalto. La società scelta ha sede a Roma e come socio al 49% un cittadino cinese, domiciliato a Ningbo. La sua specializzazione, però, è la produzione di lampadine e materiale elettrico. Una prima circostanza che forse avrebbe potuto indurre ad una maggiore prudenza i responsabili.

Il costo della vicenda

L’impegno di spesa totale assunto dalla Regione ammonta a 35 milioni e 819 mila euro. Con un anticipo pari a 11 milioni e 346mila già versato sulle prime due partite. Il tutto senza avere in contropartita le agognate mascherine. Tanto da costringere l’Agenzia a correre ai ripari, revocando il contratto e avanzando una richiesta di restituzione del 50% anticipato. Oltre ad una penale di 730mila euro, ovvero la cifra riconosciuta all’azienda subentrata nell’affidamento.

Secondo la Regione non ci sarebbe alcuna truffa

Alla richiesta di chiarimenti arrivata da Chiara Colosimo, la replica della Regione Lazio è stata abbastanza sfumata. In pratica si afferma l’inesistenza di una truffa, riconoscendo però l’inadempienza della ditta che era stata incaricata in un primo momento. L’azienda, peraltro, non sarebbe scomparsa nel nulla, ma starebbe lavorando a contatto con la Protezione Civile. La conclusione della risposta evoca la correttezza delle procedure seguite. Occorre però vedere se la versione fornita dalla maggioranza sarà accettata dalle opposizioni. Ora non resta quindi che attendere i successivi sviluppi, per capire meglio i contorni di una vicenda abbastanza controversa.

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