Continua senza soste la vera e propria guerra interna al M5S. Una guerra senza quartiere in atto ormai dalla fine dell’anno passato e che sta riservando una lunga serie di colpi di scena. Stavolta a farne le spese è stata Monica Montella, consigliera comunale espulsa dai probiviri. Il motivo del provvedimento, almeno a livello ufficiale, sarebbe da ravvisare nella violazione del Codice etico e dello Statuto.
Cosa è accaduto
L’avvio dell’iter disciplinare contro Monica Montella risale al 19 febbraio. Un provvedimento il quale era stato reso praticamente inevitabile dopo l’allontanamento dal gruppo consiliare grillino, derivante dalle tante occasioni in cui la consigliera aveva agito in difformità con la linea politica decisa a maggioranza dallo stesso. Cui sono andate ad aggiungersi le sempre più ricorrenti assenze in occasioni di votazioni importanti.
Un epilogo ormai scontato
Il precipitare degli eventi non ha comunque destato eccessiva sorpresa. L’addio della Montella era infatti dato praticamente per scontato ormai da tempo e l’espulsione ha solo posto fine ad una vicenda la quale rischiava di appannare ulteriormente l’immagine del M5S capitolino.
Troppe le occasioni in cui la consigliera ha voluto rimarcare le distanze dal gruppo consiliare M5S, per poter pensare ad un accomodamento tra le parti.
Secondo Monica Montella M5S non ha rispettato il programma
La stessa Monica Montella, nel corso di una recente intervista, non aveva neanche provato a dissimulare quello che stava accadendo. Anzi, aveva puntualizzato come proprio l’allontanamento del M5S dalle istanze originarie fosse alla base del suo distacco dal movimento.
Secondo la consigliera comunale, lo spirito degli esordi si era rapidamente trasformato in opportunismo, in particolare a Roma. La prova evidente di quanto accaduto era proprio da ravvisare nel mancato rispetto del programma per il quale i cittadini romani avevano premiato Virginia Raggi. Di fronte a quanto accaduto, quindi, l’espulsione della Montella era ormai inevitabile.