Accordo trovato alla Roma per il taglio degli stipendi. Dopo Juventus e Parma, la squadra capitolina è la terza a prendere atto delle conseguenze del coronavirus e ad intervenire sulle spese. Lo fa con un accordo che vale circa 50 milioni di euro, una vera e propria boccata di ossigeno per un bilancio in perenne affanno.
L’accordo tra A.S. Roma e giocatori
I giocatori e lo staff tecnico, sulla base dell’accordo sottoscritto, rinunceranno a ben quattro mensilità, ovvero quelle da marzo a giugno.
Questo l’accordo in attesa di sapere se e quando potrà ricominciare la stagione troncata dal Covid-19. Un accordo che prevede anche la presa in carico da parte degli interessati della differenza retributiva per quella parte del personale del club interessata da ammortizzatori sociali. Nel caso poi la stagione dovesse effettivamente andare a termine, una parte delle quattro mensilità lasciate sul tavolo sarà ricompensata nel corso delle stagioni successive. I dirigenti contribuiranno a loro volta rinunciando ad una mensilità.
Cosa sta accadendo sul fronte societario
L’accordo sul taglio degli stipendi si va ad inserire in una situazione che vede in fase di stallo, ma non tramontata la trattativa tra James Pallotta e Dan Friedkin. Se qualche settimana fa sembrava che la trattativa fosse saltata, negli ultimi giorni hanno ricominciato a circolare le voci secondo le quali si tratterebbe in pratica di uno stop tecnico. Derivante in particolare dalla necessità di capire meglio l’incidenza dello stop sui bilanci societari e reimpostare la trattativa su basi più adeguate alla nuova realtà.
Va comunque sottolineato che nel caso non dovesse andare in porto la trattativa, la società giallorossa resterebbe in vendita. Pallotta avrebbe infatti mantenuto la risoluzione di sbarazzarsi di un asset evidentemente ritenuto in questo momento troppo rischioso. Non si hanno però notizie su eventuali altri soggetti interessati alla Roma, almeno al momento.