Alla fine, la verità sul caso delle mascherine fantasma è venuta fuori. La Regione Lazio, infatti, ha emanato una nota in cui si annuncia la svolta in una questione che, però, è destinata a lasciare non pochi strascichi: il contratto con la Eco Tech, società che era stata incaricata di reperirle, è stato annullato.
Il comunicato della Regione Lazio
«Visto il mancato rispetto di tutti i termini concessi alla società Ecotech Srl, compreso quello legato alla mancata consegna della merce con volo del 23 aprile, e preso atto che la Ecotech pur avendo proposto di completare le forniture non è stata in grado di dare certezze sui tempi e sulle modalità, la Regione Lazio ha deciso di procedere alla risoluzione dei contratti con la suddetta società».
Non lascia dubbi la nota emessa dalla Pisana. Che poi aggiunge: «Con la conseguenza di intimare alla Ecotech di restituire il denaro ricevuto entro 5 giorni, (pena l’escussione della polizza fideiussoria appositamente rilasciata) nonché di risarcire tutti i danni subiti e subendi per effetto della sua condotta colpevole. È evidente che la Regione Lazio si considera parte lesa e tutelerà in tutte le sedi competenti i propri diritti e quelli dei cittadini del Lazio».
L’interrogazione di Fratelli d’Italia non era una bufala
Se questi sono gli sviluppi della vicenda, rimane ora da chiarire perché l’interrogazione presentata sulla vicenda da Chiara Colosimo, consigliera di Fratelli d’Italia, sia stata non più tardi di un paio di settimane fa bollata incautamente come una bufala politica dallo staff di Nicola Zingaretti, il quale aveva addirittura minacciato una denuncia alla magistratura. Affermando che nel caso essa fosse stata accolta, il risarcimento dei danni richiesto sarebbe stato devoluto al Fondo per la ricerca del vaccino contro il coronavirus. Un vero e proprio scivolone che imporrebbe, al minimo, le scuse verso Chiara Cosimi. Le quali, comunque, non cancellerebbero la brutta figura fatta.