Un maggior numero di tavolini per bar, ristoranti, mentre fuori dalla città storica l’occupazione di suolo pubblico verrà concessa a tutte le tipologie di attività commerciale, contrariamente a quanto accadeva prima del coronavirus.
Sarebbe questo il piano predisposto da Roma Capitale per cercare di aiutare i commercianti a tornare in pista senza eccessivi pericoli per la salute e nella speranza di attutire, almeno in parte, le conseguenze della pandemia. L’unico limite all’occupazione di suolo pubblico sarà di conseguenza la giusta distanza dai monumenti.
Rimangono le incognite segnalate dai commercianti
Se questo è l’intendimento della giunta capitolina, va però sottolineato come le incognite continuino ad essere molte. Un gran numero di attività, infatti, potrebbe decidere di non ripartire mancando le condizioni per poter portare avanti una attività proficua.
Si tratta in particolare di molti esercenti del centro storico che, a fronte di affitti esorbitanti, non avrebbero in questo momento alcuna possibilità di rientrare dei costi. Proprio per questo chiedono l’aiuto delle istituzioni, quello stesso che, però, sinora non è stato messo in campo. Tanto da destare notevoli proteste all’interno delle associazioni che rappresentano la categoria.
Il commercio nel decreto di maggio
Mentre Virginia Raggi pensa a come affrontare la Fase Due, al commercio è rivolta anche una parte del decreto che l’esecutivo sta studiando ormai da tempo. Il decreto che dovrebbe vedere la luce in questo mese di maggio, infatti, dovrebbe prevedere l’esenzione per bar e ristoranti della tassa di occupazione di suolo pubblico (Cosap) per tutto il prossimo semestre.
Ad affermarlo è stato Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Lo ha fatto nel corso di una informativa al Senato, in risposta alle preoccupazioni dei commercianti. Resta da capire se questo provvedimento sarà considerato sufficiente da una categoria ormai da settimane sul piede di guerra, non soltanto a Roma.