Come era facile immaginare, la Fase Due a Roma è iniziata con il caos dei trasporti. Troppi infatti gli utenti per una rete di vetture costrette praticamente ad accogliere la metà dei viaggiatori possibili in periodi normali. Un problema cui si è andata ad aggiungere l’impossibilità di contare su 91 vetture ecologiche le quali sono state ritirate dalla strada nei giorni passati a causa di difetti di fabbricazione. Con risultati disastrosi i quali hanno subito costretto i vigili urbani ad intervenire per fermare i mezzi.
Criticità che erano già note
Si tratta con tutta evidenza di criticità già note e messe in evidenza anche ai sindacati, derivanti dalla necessità di far rispettare il distanziamento tra i passeggeri. Necessità che, però, si sono subito scontrate con la realtà, ovvero con un’utenza impossibile da fronteggiare, nonostante la chiusura di molte attività commerciali e delle scuole. Se queste sono le avvisaglie, si preannunciano notevoli complicazioni nella gestione dei trasporti capitolini nelle prossime settimane, quando anche negozi tuttora chiusi dovrebbero riaprire.
Occorre spingere sulle navette aziendali
Proprio quanto accaduto fa capire come l’unica possibile soluzione, al momento, sia rappresentata dalle navette aziendali. Si tratta della proposta attualmente allo studio della giunta capitolina che farebbe leva su mezzi riservati al trasporto dei lavoratori, pubblici e privati, presso le proprie aziende. In tal modo sarebbe possibile sgravare il servizio pubblico di un notevole peso e permettere agli altri utenti di usufruire di mezzi i quali possono circolare soltanto con posti limitati.
Stanno insomma venendo fuori tutte le problematiche connesse con un trasporto pubblico che già in momenti normali è impossibilitato a fornire servizi adeguati, soprattutto in un momento in cui l’ATAC è alle prese con il concordato fallimentare. Ora resta solo da capire come fare per fronteggiare una situazione che, nelle prossime settimane, potrebbe aggravarsi ulteriormente.