Sul caso delle mascherine fantasma acquistate dalla Regione Lazio e mai arrivate, ora si potrebbe attivare una commissione d’inchiesta da parte della Pisana. A richiederla è stata la Lega ad opera del consigliere Tripodi, il quale ha chiesto per il suo partito la guida dell’organismo d’inchiesta. Una richiesta arrivata durante la discussione in atto presso la Regione che ha toccato anche il punto dolente dei dispositivi di protezione individuale.
Il cambio di rotta di Nicola Zingaretti
In pratica Nicola Zingaretti ha dato vita ad una vera e propria inversione di rotta. Se dopo la richiesta di chiarimenti da parte di Chiara Colosimo dall’entourage del governatore era arrivata come risposta la minaccia di denunce, ora il segretario nazionale del Partito Democratico ringrazia l’opposizione per aver segnalato il caso. Un cambio di rotta segnalato da Trancassini (Fratelli d’Italia), compagno di partito della Colosimo, che ha comunque ribadito la necessità di una commissione d’inchiesta sulla vicenda.
Cartaginese: avete fatto ridere tutto il mondo
Durissime le parole di Laura Cartaginese, della Lega, secondo la quale non è possibile che Zingaretti non sapesse nulla di quanto stava accadendo. Rilevando che non si può arrivare all’enormità di affidare 35 milioni di euro ad una società fantasma come quella adottata dalla giunta regionale per la fornitura delle mascherine. Una serie di rilievi che hanno poi spinto la stessa Cartaginese ad affermare che con questa vicenda la Regione Lazio abbia fatto ridere tutto il mondo.
Gli unici a non ridere, probabilmente, sono proprio i cittadini laziali, ancora in attesa di poter avere a propria disposizione i dispositivi di protezione praticamente introvabili lungo tutto il territorio regionale, a meno di non entrare nell’ottica di svenarsi. Una cosa che, a quanto sembra, non preoccupa la politica, si tratti di maggioranza o opposizione, impegnata esclusivamente in battibecchi di nessuna utilità per i governati.