Arrivano le prime prese di posizione contro i neofascisti di Casapound, per la contestazione contro Virginia Raggi, a Ostia. Sono state l’Anpi e la Comunità ebraica a protestare per quanto accaduto, mentre ancora si attendono reazioni di qualsiasi genere da parte dei partiti che sono sempre pronti a parlare di antifascismo, latitando quando il fascismo vero si presenta coi il suo volto di sempre.
La condanna di Anpi e Comunità ebraica
“È l’ennesimo episodio di violenza di cui si rende protagonista questo gruppo di squadristi. Ora basta, la misura è colma”: questo è stato il commento dell’Anpi di fronte ai fatti di Ostia. Cui si è aggiunta la condanna della Comunità ebraica, a nome di Ruth Dureghello, la sua presidente: “La strumentalizzazione della crisi è un campanello d’allarme che ci impone di mantenere alta l’attenzione affinché la violenza e l’impunità non trovino spazio di imporsi”.
L’incredibile commento di Luca Marsella
A suonare come incredibili sono però le parole di Luca Marsella, consigliere del gruppo neofascista al Municipio X: “Ho impedito alla Raggi di scendere dalla macchina e fare l’ennesima passerella ad Ostia. Venisse a confrontarsi con chi sta pagando questa crisi, con i negozianti, i ristoratori, le partite Iva. Siamo davvero stanchi, questo è solo l’inizio”. Era proprio quello che stava facendo la Raggi, ma forse il termine confrontarsi non è nelle corde di chi si richiama al fascismo.
Vecchie ruggini tra Raggi e Casa Pound
Quello contro la Raggi è del resto un astio di vecchia data per i neofascisti di Casa Pound. La sindaca da tempo chiede che anche per loro valga la regola che ha comportato lo sgombero delle occupazioni fatte dai gruppi di sinistra. Una posizione del tutto legittima, che porrebbe fine all’occupazione dell’immobile occupato ormai da decenni da Casa Pound, con un danno erariale quantificato dalla Corte dei Conti in 4,6 milioni di euro.