Mentre il M5S romano vede l’ala dei contestatori perdere forza, a sostenere la ricandidatura di Virginia Raggi al Campidoglio arriva anche Luigi Di Maio. Il Ministro degli Esteri, infatti, nella giornata di ieri ha ricordato come l’operato della sindaca sia stato notevole anche in condizioni rese difficilissime dal coronavirus. Un imprimatur che arriva dopo l’apertura di Vito Crimi, che potrebbe rappresentare il definitivo KO per Roberta Lombardi.
Il colloquio tra Di Maio e Raggi
Il riconoscimento del lavoro portato avanti da Virginia Raggi è arrivato al termine di un colloquio avvenuto alla Farnesina. Un incontro programmato per dicembre, ma che era ripetutamente saltato a causa dei concomitanti impegni. Ha però avuto luogo stavolta e proprio in concomitanza con un momento abbastanza particolare. Nel quale Virginia Raggi, dopo l’apertura ad una sua seconda candidatura da parte di Vito Crimi, si trova a fronteggiare la fronda di Roberta Lombardi e di una parte del M5S, quello che le ha reso difficile la vita sin dal primo istante della sua esperienza da sindaca.
La fronda perde consistenza
Le parole di Luigi Di Maio sembrano però rappresentare un vero e proprio colpo basso per la fronda alla Raggi. La quale, del resto, sembra ormai in caduta libera, considerato che anche buona parte dei consiglieri comunali del M5S si trova nella stessa situazione della sindaca, ovvero al secondo mandato. Se passasse la regola di vietare il terzo, molti sarebbero quindi costretti a chiudere qui la loro carriera politica.
Va poi sottolineato come la base del M5S non riuscirebbe mai a comprendere una sconfessione così clamorosa di quanto fatto dalla Raggi (la cui azione di governo sta notevolmente accelerando negli ultimi mesi), da parte di chi vorrebbe un’alleanza in posizione di subalternità al PD. Mentre non convince assolutamente l’autocandidatura di personaggi come Monica Lozzi, il cui indice di popolarità sarebbe assolutamente inadeguato di fronte a candidature di peso degli avversari.