Al Pigneto si è consumato l’ennesima aggressione casalinga di questi giorni. Nel quartiere a Sud-Est della Capitale un 43enne di origini filippine ha provato prima a ferire la moglie con un coltello, poi l’ha ferita con un pezzo di vetro alla gola. Un amico di famiglia ha provato a fermare l’uomo, senza però riuscirci. La vittima è riuscita a fuggire allertando il 112, il figlio però è rimasto nell’abitazione.
Gli agenti della polizia che sono intervenuti hanno aiutato il figlio della coppia rimasto a casa e arrestato il padre di famiglia che ha opposto resistenza con calci e pugni. Si è scoperto poi l’uomo fosse ubriaco. I capi d’accusa sono stati maltrattamento, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.
La donna e il figlio, dopo rispettivamente 10 e 7 giorni in ospedale, hanno sporto denuncia al commissariato di Porta Maggiore sottolineando come quello non fosse un episodio sporadico, ma che le violenze andavano avanti da mesi.
Roma, salgono femminicidi: flash mob in centro
Quello accaduto al Pigneto è l’ennesimo caso in cui una donna subisce violenze da parte di un uomo che in teoria avrebbe dovuto amarla. Nella Capitale, negli ultimi giorni, ci sono stati altri casi. Ultimo per ordine cronologico quello avvenuto in Prati, dove un uomo ha provato a investire l’amata dopo aver ricevuto un “no”.
Per cercare di evitare ulteriori omicidi, le attiviste di “Non una di meno” hanno realizzato un flash mob a Piazza di Spagna con cartelli e striscioni. In occasione della Festa della Donna (l’8 marzo) si sta organizzando una nuova manifestazione per far sentire ancora più forte l’urlo delle vittime che sono costrette a subire violenze in casa. In piazza Esquilino, nel pomeriggio verso le ore 17, ci sarà un sit-in statico, perché a volte il silenzio viene ascoltato maggiormente rispetto alle urla (di dolore).