La querelle sul Forlanini sembra destinata a proseguire e ad ampliarsi. Com’è noto, il diffondersi del coronavirus sta mettendo a dura prova il Sistema Sanitario Nazionale. Il personale ospedaliero, infatti, si trova non solo alle prese con la necessità di curare un numero di malati che continua a crescere, ma anche con la penuria di posti adeguati.
Le scelte della politica stanno infatti mostrando sempre di più i loro nefasti effetti. In particolare nel Lazio, ove le giunte regionali che si sono avvicendate non si sono fatte pregare per tagliare a tutto spiano. Nel perseguimento delle politiche di bilancio si è distinto soprattutto Nicola Zingaretti, al quale va ascritta anche la chiusura del Forlanini. Ma non solo.
La denuncia del CIMO
Ora, a rincarare la dose, arriva anche la presa di posizione del CIMO. Il sindacato dei medici, infatti, ha appena pubblicato un documento in cui prende di petto la questione relativa al Forlanini. Ricordando non solo come la struttura fosse un luogo rinomato nel campo delle malattie polmonari, ma anche l’assoluta insensatezza dell’alternativa indicata dalla Regione Lazio.
La Clinica Columbus, infatti, non solo sarebbe inadeguata per il compito assegnato, ma comporterebbe costi eccezionalmente più onerosi per la Regione Lazio. Una scelta quindi assolutamente balzana, per usare un aggettivo caro ad Alessio D’Amato. Lo stesso riservato alla sindaca Raggi, quando la prima cittadina romana si è detta favorevole alla riapertura del Forlanini.
La proposta del CIMO
Lo stesso CIMO, a sua volta, sponsorizza apertamente l’immediata riapertura della storica struttura capitolina. Nel suo documento, infatti, sostiene che sarebbe “…sufficiente richiamare in Servizio Professionalità e Personalità ancora fortunatamente validissime sotto ogni profilo che amano profondamente il Forlanini e che ad Esso hanno dato un’intera vita professionale. Per l’operatività quotidiana si può utilizzare, nelle prossime settimane e provvisoriamente, con sistema incentivato, tutto il personale medico e infermieristico di area rianimatoria ed internistica dell’intera Regione Lazio, a turni operativi programmati.”
Va peraltro sottolineato come anche il costo della soluzione prospettata da CIMO Lazio sarebbe irrisorio rispetto a quello richiesto dalla Clinica Columbus. Una conclusione non di poco conto, considerato come lo smantellamento della sanità pubblica regionale sia avvenuta sulla base delle necessità di bilancio.
Come risponderà ora la Regione Lazio?
Il documento del CIMO Lazio è stato indirizzato sotto forma di lettera aperta a Alessio D’Amato, responsabile regionale per la sanità, e a Roberto Speranza, attuale ministro per il settore. Ora, quindi, non resta che attendere una risposta per capire quali siano gli orientamenti dell’assessorato. Una risposta che sia magari capace di andare oltre le sterili polemiche nei confronti di Virginia Raggi.
Ad attenderla sono anche gli oltre 86mila cittadini che hanno già provveduto a firmare la petizione promossa su Change.org per la riapertura del Forlanini. A riprova di quanto sia sentita la questione in una regione ove si è preferito privilegiare le ragioni del bilancio rispetto alla salute dei cittadini. Una scelta che l’emergenza in atto ha dimostrato essere assolutamente improvvida.