La questione delle mascherine acquistate dalla Regione Lazio sembra destinata ad avvelenare notevolmente i rapporti tra maggioranza e opposizione alla Pisana. Lo staff di Nicola Zingaretti, infatti, proprio nelle ultime ore ha reagito con forza alla polemica innescata da una interrogazione urgente presentata da Fratelli d’Italia. Sino a prospettare la possibilità di adire le vie legali al fine di tutelare l’immagine della giunta, incrinata dal modo in cui sono stati presentati i fatti. In modo cioè da adombrare qualcosa di poco chiaro.
Cosa dice la Regione Lazio
Dopo la denuncia di Chiara Cosimi, che aveva spinto molti mezzi di stampa ad adombrare l’ipotesi che la Regione Lazio fosse vittima di un raggiro, la risposta pone un punto fermo: non c’è stata alcuna truffa. Mentre si è trattato semplicemente di un ritardo dovuto a questioni logistiche.
Per quanto riguarda la questione relativa all’anticipo di oltre 11 milioni di euro, lo staff del governatore spiega che è proprio la normativa nazionale in fase di emergenza a prevedere la possibilità di depositare un acconto al fine di bloccare l’acquisto. Anticipo che peraltro tornerà nella disponibilità della Regione Lazio.
La Pisana verso le vie legali
La controffensiva della Regione, però non si limita a rispondere punto su punto a Chiara Cosimi. L’interrogazione della consigliera di Fratelli d’Italia è stata infatti etichettata alla stregua di una vera e propria bufala di stampo politico. Architettata con il preciso intento di far intendere all’opinione pubblica, allarmata in un momento come questo, che ci fosse in atto una truffa.
Dopo aver ricordato che entro la fine della prossima settimana Ecotech, l’azienda implicata nell’episodio, consegnerà quanto concordato, lo staff di Zingaretti ha poi affermato di essere pronto a ricorrere alla magistratura per la tutela dell’immagine della giunta regionale. Nel caso la denuncia fosse accolta, il risarcimento sarebbe devoluto al Fondo per la ricerca del vaccino.