Coronavirus, un’azienda di Pomezia lavora per il vaccino

Arriva da Pomezia la risposta per ora più concreta contro il coronavirus. In particolare da Advent-Irbm, azienda che sta collaborando con  lo Jenner Institute della Oxford University per un vaccino che sta per essere sperimentato su 550 volontari sani, in Inghilterra. L’obiettivo è di renderlo disponibile a settembre per la profilassi di personale sanitario e forze dell’ordine.

Coronavirus, il vaccino sta suscitando grande interesse

Il vaccino di Advent-Irbm sta suscitando grande interesse, a livello internazionale. In una intervista rilasciata a Repubblica è stato l’amministratore delegato dell’azienda, Piero Di Lorenzo, a spiegare che sarebbe ormai in fase finale la trattativa tesa ad ottenere un rilevante finanziamento da un pool di investitori internazionali e Governi. Tutti interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino.

Coronavirus, il vaccino sarebbe non tossico

Perché si è deciso di dare vita ad una sperimentazione sull’uomo? E’ stato ancora Di Lorenzo a spiegare che la decisione è arrivata dopo aver sufficientemente testato la mancanza di tossicità e l‘efficacia del prodotto in laboratorio. Una decisione che conferma in pratica quanto era stato affermato da Roberto Burioni nel corso di una puntata di “Che tempo che fa”. Nel corso di quella trasmissione il virologo aveva affermato come fosse possibile affrettare i tempi proprio operando una sperimentazione su volontari.

L’alternativa potrebbe essere un cerotto

Oltre al vaccino prodotto a Pomezia, le speranze sono in questo momento appuntate su un cerotto. Si tratta di quello in fase di sperimentazione a Pittsburgh. Anche in questo caso il progetto parla italiano, essendo guidato da Andrea Gambotto. Il ricercatore è apparso anche lui nella trasmissione condotta da Fabio Fazio. Su precisa domanda di Burioni ha in particolare affermato che i risultati del test condotti sugli animali, che sono ormai iniziati da settimane, sarebbero estremamente promettenti in quanto molto simili a quelli riscontrati in altri test su diversi coronavirus.

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