Se qualcuno pensa che almeno in tempo di coronavirus i politici siano costretti a mostrare il loro lato migliore, probabilmente è destinato a ricredersi. La vicenda di Lucha y Siesta rappresenta una cartina di tornasole in tal senso, dalla quale i partiti non escono bene.
Lucha y Siesta, la decisione di Nicola Zingaretti
La vicenda di Lucha y Siesta è tornata ad agitare la politica laziale. Il detonatore è stato in questo caso la decisione presa da Nicola Zingaretti, che ha destinato all’associazione che tutela le donne vittime di violenza uno stabile confiscato alle mafie.
Una decisione che sembra assolutamente corretta, considerata proprio l’emergenza coronavirus, ma che ha dato occasione in particolare alla Lega per una reazione assolutamente spropositata. Di cui si è fatta interprete Laura Corrotti.
Le dichiarazioni di Laura Corrotti
La consigliera regionale della Lega, infatti, ha da un lato affermato di non avere nulla contro l’assegnazione di uno stabile all’associazione che si batte contro la violenza sulle donne. Subito dopo ha però levato un vero e proprio fuco di sbarramento contro la decisione. Per farlo ha deciso di appigliarsi a cavilli procedurali, accusando la maggioranza di aver inserito il provvedimento in maniera surrettizia nell’ordine del giorno per i lavori e di usare un metodo discrezionale.
Insomma, a conti fatti, secondo Laura Corrotti Lucha y Siesta porterebbe avanti una istanza meritoria. Non tanto, però, da poter avere una struttura in cui accogliere le donne vittime di violenza domestica. Il motivo ostativo sarebbe individuato nel fatto che l’associazione sarebbe nelle grazie di Nicola Zingaretti.
Lucha y Siesta: una discussione lunare
Le parole della consigliera regionale leghista sembrano però assolutamente stonate. Soprattutto in un momento in cui si segnala il calo delle denunce di violenza domestica proprio a causa del diffondersi del Covid 19. Molte donne, in pratica, decidono di continuare a subire violenza all’interno della propria abitazione non sapendo dove andare in caso di denuncia.
Una circostanza che consiglierebbe di abbassare i toni in una vicenda come quella di Lucha y Siesta. Associazione che è peraltro alle prese con l’obbligo di abbandonare lo stabile di Via Lucio Sestio in cui ospitava prima le vittime che lasciavano la propria casa.
Cosa sta accadendo
Lo stabile è infatti oggetto di vendita nell’ambito del fallimento dell’Atac e si stanno cercando soluzioni alternative per dare la possibilità a Lucha y Siesta di dare continuità alla sua attività. L’assegnazione dello stabile da parte della Regione Lazio è peraltro temporanea e dovrebbe rientrare una volta definita la questione.
Secondo il centrodestra il grande torto dell’associazione è quello di essere nelle grazie del centrosinistra, per evidente affinità ideologica. Basta questo per criticare un provvedimento che, eventualmente, va a vantaggio non dell’associazione, ma delle vittime di violenza domestica?